Motel fuori Como

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2022 18:53
Autore
Stampa | Notifica email    
28/04/2020 20:37

Era stato programmato per l’11 aprile 2015, con tanto di pubblicità sul sito che mostrava la foto di spalle di una bionda seminuda.
Non era Luna. Le sue foto vennero scartate perché rintracciabili su altri siti in cui era chiaro che si trattasse di una prostituta e questo non era accettabile.
Con Marino l’accompagnai ad esplorare i vari ambienti del Club e subito si accodarono alcuni clienti che evidentemente pensavano di poterla avere immediatamente.
Dopo aver scelto il posto che più l’ispirava per ricevere i clienti, si recò al bar.
La serata si svolse come previsto; dopo un suo breve spettacolo attorno al palo iniziò, con le altre ragazze, ad intrattenere i clienti portandoli nei vari ambienti dedicati alla monta.
Sia io che Marino assistevamo, segandoci, ad ogni suo rapporto che lei gestiva con vera professionalità.
Anni di mestiere le permettevano di intuire cosa il cliente desiderava maggiormente e di conseguenza come soddisfarlo. Il dialogo e certe attenzioni, non necessariamente fisiche erano parte del suo lavoro.
Alcuni chiedevano solo un orgasmo servito dalle sue mani o dalla sua bocca, non sempre le chiedevano una penetrazione.
Verso le due del mattino, dopo aver soddisfatto una dozzina di clienti, mi disse di chiedere alla reception se poteva considerarsi conclusa la serata.
Mi risposero che erano appena entrati quattro ragazzi che volevano proprio lei.
I quattro le erano già attorno prima che potessi riferirle quanto dettomi dal gestore. Scherzavano con lei al bar mentre bevevano le loro consumazioni.
Nel frattempo Marino se ne era andato e io tornai nel posto dove sapevo avrebbe intrattenuto i quattro ragazzi.
Si dimostrarono subito molto decisi e per nulla intenzionati a farsi servire separatamente.
Messa al centro del lettone le furono subito addosso. Cercò di calmarli ricorrendo a tutti gli espedienti conosciuti, ma non ottenne il risultato voluto.
Dopo poco era chiaro che non avesse più il controllo.
Io avevo appena offerto loro dei preservativi e intanto continuavo a segarmi gustandomi la scena.
Che la stessero stuprando era ormai evidente. La tenevano bloccata e si servivano di ogni suo orifizio senza darle il modo di opporsi, neppure verbalmente.
Sentivo solo i suoi versi gutturali quando le consentivano di respirare e le loro volgarità, accompagnate dagli schiocchi delle sberle che piovevano sul suo culo, sulle tette e qualcuna pure sul suo viso.
Le uniche parole che le sentii pronunciare furono quelle che le imposero di dire, ed erano di confermare quanto fosse troia e puttana.
Io scelsi di continuare a segarmi ignorando lo stupro e convincendomi che lei stesse bene.
Anche quando mi accorsi che la penetravano senza protezioni, preferii gustarmi la vista dei loro cazzi che la riempivano, anche simultaneamente, scaricandosi dentro di lei.
Alla fine giaceva esausta fra loro che soddisfatti commentavano le loro prodezze e le qualità della puttana, palpeggiandola ancora come se fosse un animale appena abbattuto.
Aprivano le sue cosce per compiacersi nel vedere il loro sperma che ancora colava dalla fica e dal culo, le infilavano le dita in bocca chiedendole se ne voleva ancora e sghignazzavano divertiti.
Le porsi il vestito e lei scavalcando i loro corpi si diresse con passo lento e incerto ai bagni.
Mi chiesero come potevano averla per un’altra occasione e io gli diedi il suo numero.
28/04/2020 20:47

Qui su questo bel lettone ha soddisfatto quei quattro e i precedenti dodici, oltre a me chiaramente, anche senza sfiorarmi
30/04/2020 13:08

Temetti che mi rinfacciasse il non essere intervenuto in suo aiuto e per tutto il rientro cercai di parlare il meno possibile. Lei pure parlò poco, ma abbastanza per farmi capire che non ci sarebbero state alte serate come quelle.
Conoscendola, mi aspettavo che riprendesse il discorso successivamente, invece non solo non lo fece ma la il giorno dopo usci con un cliente per andare nel solito motel.
Mi disse poi che lui le chiese come si fosse procurata tutti quei lividi tra le cosce, sul culo e seno, dimostrandosi, fortunatamente, molto comprensivo e delicato nel possederla.
Pare che avesse accettato l’appuntamento sapendo che si trattava di un cliente che metteva in primo piano il darle piacere, dedicandosi prevalentemente a leccarle la fica.
Aveva ormai scremato i suoi clienti mantenendone meno di una ventina che riteneva essere persone affidabili e anche piacevoli. Dal 2015 smise quindi di pubblicizzarsi sui siti per escort e le sue foto con gradualità furono meno disponibili sulla rete.
Io lo considerai un trionfo. Una che viene stuprata e poi accetta di farsi sbattere la sera successiva, doveva evidentemente essersi immedesimata in un oggetto di piacere a disposizione di qualsiasi uomo che la volesse fottere.
A confermarmi ulteriormente questo, fu la sua decisione di aumentarsi le tette di una misura abbondante, (lei le voleva più grosse ma il chirurgo non ha voluto) cosa che fece l’anno successivo.
Diceva che molti le avevano dimostrato di apprezzare forme più abbondanti e lei evidentemente desiderava compiacerli.
02/05/2020 14:51

L’esperienza al club La Divina comportò che non volesse più me, come accompagnatore nei club, ma solo alcuni clienti che la scambiavano facendola passare per la loro compagna.
Per tutto il 2016 continuò la sua attività di prostituta riferendosi in particolar modo ai clienti forniti dal suo amico imprenditore (quello che si ruppe il cazzo mentre la sodomizzava).
Il suo gradimento aumentò ulteriormente anche grazie alle nuove tette che le conferirono un aspetto ancora più da puttana.
L’ultimo che le presentò, sempre in un incontro a tre per garantire al socio le qualità della ragazza, fu con un anziano imprenditore svizzero (circa 74 anni) che, dopo averla provata, ne fu soddisfatto e prese a frequentarla individualmente.
Dopo i primi incontri iniziò a manifestarle il desiderio di averla solo per se, ma lei non voleva rinunciare ad incontrare gli altri suoi clienti.
Insistette fino a che lei non cedette.
Le garantiva la stessa cifra che incassava in un mese con tutti gli altri, per averla in esclusiva una volta a settimana.
Divenne la sua puttana personale e per impedire che andasse con altri, la tempestò di chiamate ad ogni ora del giorno con le scuse più incredibili.
Il suo amico si arrabbiò moltissimo, sapendo di non potersi più servire di lei per i suoi affari.
Al suo vecchietto piaceva farsi accompagnare per esibirla negli ambienti che frequentava, (ma sempre dove sua moglie non potesse vederlo) utilizzando la sua Porsche nuova fiammante.
Vista la differenza di età e considerato che non rinunciava mai a metterle le mani sulle cosce in pubblico, restava evidente a tutti che lei non fosse altro che la sua amante.
A letto aveva problemi a mantenere l’erezione e solo la competenza di mia moglie gli permetteva di combinare qualcosa. Con lui rinunciò ad usare il preservativo per agevolarlo nelle penetrazioni.
Sino all’aprile 2018 la riempiva quattro volte al mese e questo appagava la sua virilità, e almeno per quelle quattro volte godevo pure io, anche se non mi permetteva più di guardarle la fica mentre colava lo sperma appena ricevuto.
Immaginarla con un vecchio grinzoso, pelato e odoroso che le sbavava addosso mentre cercava di infilarle il suo coso tra le cosce mi eccitava enormemente.
Solo più tardi mi fu chiaro che per quanto fosse troia, doveva essere stato difficile frequentarlo per più di un anno rinunciando a farsi montare da quella manciata di clienti con cui ancora riusciva a godere.
La sua vita sessuale si era inaridita. Lo stupro, che la portò a non volere più frequentare i club con me, il vecchietto, che la controllava stressandola, la mancanza di nuovi stimoli e io che cercavo solo di farla montare da altri; credo siano le condizioni che la portarono ad interrompere, sino allo scorso novembre la sua attività sessuale.
Anche quando riuscii a convincerla ad uscire nuovamente, non si aspettava che dopo cena la portassi nuovamente in un club, e la sua reazione di darsi ai due negri fu autodistruttiva più che trasgressiva.
Ma lo compresi solo più tardi.
Dopo quei due si fece montare dal suo avvocato, durante le vacanze di Natale, ma fu solo per affari, sino alla vicenda del suo attuale negretto con cui continua a sentirsi e che spero porti a nuovi sviluppi.
OFFLINE
Post: 1
Città: MILANO
Età: 60
Sesso: Maschile
03/05/2020 15:17

ha un seno imperiale
peccato che le prime foto non si vedano
04/05/2020 14:35

Re:
pippofocaccia, 03/05/2020 15:17:

ha un seno imperiale
peccato che le prime foto non si vedano



Ho cambiato l'avatar per te.

Spero apprezzerai.

Quello che ha in bocca non è il mio.


05/05/2020 09:10

05/05/2020 09:30

Nell’estate 2016 decise di trascorrere con la sorella una vacanza in Tunisia, con le loro figlie al seguito e il sottoscritto.
Per dieci giorni soggiornammo in un hotel, fronte mare, nei pressi della cittadina di Zarzis, una località al sud della Tunisia.
L’esito più tangibile di quella vacanza fu che nove mesi dopo divenni lo zio di una bella moretta.
Il primo giorno lo trascorremmo prendendo il sole nella grande piscina dell’albergo. Ci era stato raccomandato di limitarci nelle uscite dal centro, per via dei recenti fatti terroristici e consigliato alle donne di evitare il topples.
Mia moglie era invece impaziente di mostrare le sue nuove tette e ne ebbe l’occasione già nel secondo giorno quando vide una turista russa esibire le sue. Iniziò una sorta di gara su chi si mostrava più nuda.
Già il giorno seguente si impose, indossando solamente un tanga bianco che a malapena le copriva la fica ed era invisibile sul culo, anzi quando da sdraiata piegava le ginocchia, metteva in bella mostra il suo brunito buco del culo attraversato dal sottile filo bianco del tanga.
Sia lei che la Russa erano oggetto di continue attenzione da parte di tutti gli operatori dell’hotel che non si fecero scrupolo nel proporre tutte le iniziative e i servizi disponibili. Erano chiaramente considerate delle troie disponibili.
Mia cognata, che non aveva gli stessi numeri delle altre due essendo piuttosto rotondetta, stava sempre con lei e beneficiava delle stesse attenzioni.
La invogliava di conseguenza ad essere più disponibile con il personale, essendo interessata a flirtare con alcuni di questi.
Io potei assistere a quando mia moglie se ne andò a cavallo con uno di questi animatori che la caricò per farle fare un breve giro.
Li vidi allontanarsi lungo la battigia, con lei in bikini, aggrappata a lui che vestiva un costume da Tuareg .
Al ritorno mi disse che per tutto il breve tragitto lui le aveva fatto sentire la sua erezione spostandole le mani in quel posto.
Mia moglie è un’abile cavallerizza e nei successivi giorni si prenotò delle ore di monta nel vicino maneggio.
Io immaginai che la monta non fosse esclusivamente con i cavalli.
Non seppi mai cosa successe nei dettagli, ma nella sostanza mi fu abbastanza chiaro quando uno degli animatori mi si rivolse dicendomi, con un aria sfottente, che mia moglie era veramente brava nella monta.
Ogni volta che mi incrociava, non perdeva occasione di ricordarmelo e io sorridente annuivo ringraziandolo.
Alcune sere restai in camera con le bambine mentre le due sorelle partecipavano alle iniziative di animazione proposte dall’hotel.
Chiaro che se la sorella si fece ingravidare in quei giorni, anche mia moglie deve aver condiviso lo stesso trattamento senza per fortuna restare incinta.
Ma di questo ne fui certo solo quando si seppe della gravidanza della sorella.
Faticavo a controllare le mie erezioni quando la vedevo recarsi al bar della piscina indossando lo striminzito tanga che nulla copriva e rendeva godibile il tremolio delle sue chiappe mentre camminava su dei sandali dal tacco alto, per lei irrinunciabili.
Quando la Russa partì, lei rimase l’unica ad esibirsi in quel modo concentrando su di se i tentativi di seduzione da parte di tutti i maschi presenti.
La sua nudità permetteva a chiunque di esaminare i tatuaggi che si era fatta fare sin dall’inizio della sua carriera.
Erano tutti stati proposti e disegnati da me; pensati per far capire quanto ci tenesse ad evidenziare il suo stato di puttana.
Il primo, fu il giglio di Francia che partiva dal suo ano per aprirsi sui due lati superiori delle chiappe fino ad incorniciare il suo fondoschiena. Un tempo si marchiavano con quel simbolo delinquenti e prostitute, come narrato da Dumas nella saga dei tre Moschettieri.
Il secondo era il coniglietto di Playboy, rigorosamente impresso accanto alla fica; il terzo era un cuore posto tra le scapole alla base del collo, formato dal simbolo di due dollari sormontati dal motto latino ”Do ut des”, termine contrattuale che definisce tuttora una transazione…io do se tu mi dai…; ultimo ma non meno importante il disegno di una falce di luna con avvinghiato un serpente, tatuato sulla caviglia sinistra; il simbolo del suo nome da puttana.
Ancora oggi non so quanti Tunisini l’abbiano montata in quella vacanza.
Aggiornamento sui tatuaggi: ne fece un altro nel 2017, una grande scritta in inglese che dall’ascella corre sino all’inizio della coscia destra “ Never say never, maby i will be forever” Mai dire mai, forse lo sarò per sempre.
05/05/2020 09:32

05/05/2020 09:53

05/05/2020 09:55

05/05/2020 11:29

Il suo nome da puttana
05/05/2020 11:30

Il suo coniglietto segreto
05/05/2020 11:44



Il marchio fra le scapole che dichiara le sue condizioni contrattuali
05/05/2020 12:30

La sua passione per i cavalli risale a quando ancora era adolescente.
Doveva accudirli, prima di poterli montare e le capitava anche di vedere le fasi della monta, quando lo stallone veniva portato dalla giumenta.
Mi raccontava che spesso, per agevolare lo stallone nella penetrazione, alla giumenta veniva impedito ogni movimento e per farlo occorreva legarla.
Si vergognava ad ammetterlo, ma quelle scene la turbavano e la eccitavano tantissimo.
Sono certo che abbiano condizionato anche il suo modo nel farsi scopare.
Le sono sempre piaciuti i maschi decisi che senza troppi preliminari la prendevano con decisione spesso violenta.
Ho assistito a tantissimi suoi orgasmi ed erano tutti conseguenti al suo sottomettersi allo stallone di turno.
Diversamente erano solo recite ben simulate.
[Modificato da Uilco 75 05/05/2020 12:31]
07/05/2020 13:03

Della sua adolescenza so che il primo cazzo lo prese a 15 anni ed era di un suo amico di poco più grande di lei.
Una delusione, non tanto per la difficoltà nel penetrarla (se l’era già sfondata l’anno prima con un grosso pennarello) ma per l’inesperienza del ragazzo che venne dopo un paio di miseri colpi.

Non molto tempo dopo, sua madre, con le lacrime agli occhi, le disse che il padre aveva saputo da un suo collega tassista che la figlia era molto brava a fare pompini, e che non era il solo ad avere avuto il piacere di provarla.
Era sufficiente attenderla al parco vicino alla sua scuola e per una manciata di corone si poteva avere un buon servizio.
Lei ci restò molto male e da allora fu più cauta nel scegliere il luogo e le persone con cui fare certe cose.

Nelle discoteche, che lei frequentava assiduamente, era raro che non fosse agganciata da qualcuno che se la portava a casa o in caso di turisti (spesso Italiani) in qualche hotel.

A diciotto anni, un Italiano di Tortona, anche lui conosciuto in discoteca, divenne il suo amico del cuore, o meglio del culo, nel senso che per tutta la loro relazione si servì unicamente del suo culo.
Lui aveva quasi vent’anni più di lei e forse una relazione stabile in Italia. Per quasi due anni si recò da lei a Praga ogni fine settimana. Se la portò anche in Italia un paio di volte, facendole visitare alcune città turistiche (ironia della sorte, capitò anche a Como)
Lei ne subiva la personalità ed era molto innamorata, per cui accettò di assecondare questa sua fissa di chiavarla solo in culo.
Sicuramente voleva garantirsi di non ingravidarla, ma credo che sia stato anche un gioco di dominazione, dopotutto lei era solo una diciottenne che non sapeva l’Italiano ed era completamente dipendente da lui.

Non gli importava molto di lei e lo dimostrò un giorno in cui sodomizzandola, come sua abitudine, le provoco una lacerazione al retto talmente grave che lei dovette subire un intervento chirurgico d’emergenza.
Non la cagò sino a che non tornò disponibile.

La relazione finì quando lui seppe che lei era stata con un altro. Ebbe l’ingenuità di raccontargli che le mancava la sensazione di un rapporto vaginale normalissimo.
Le disse che era una puttana e non volle più vederla.
OFFLINE
Post: 4
Città: BARGAGLI
Età: 61
Sesso: Maschile
07/05/2020 13:25

Il buco del culo va rotto sempre
Senza rompere il culo x me non esiste
07/05/2020 17:08

santagiovanna, 07/05/2020 13:25:

Il buco del culo va rotto sempre
Senza rompere il culo x me non esiste

Concordo... la mia l’ho sempre offerta senza limitazioni d’uso.
08/05/2020 12:09

Ventidue anni, una forte delusione alle spalle e un lavoro precario.
Scelse di lasciarsi vivere tornando a frequentare discoteche e pub, dove si fece conoscere per la sua disponibilità.

Il padre, che svolgeva l’attività di tassista ed operava in centro città, la vedeva spesso uscire dai locali accompagnata da uomini diversi. Non sempre rincasava e quando lo faceva era quasi l’alba.
Stanco dei resoconti che altri tassisti gli facevano su di lei, la cacciò di casa e per un certo periodo abitò in un appartamentino in periferia.

Conobbe un fotografo, anche questo con vent’anni più di lei, che le propose di posare come modella per nudi artistici.
Chiaramente la scopò e poi le chiese di stare con lui.
La inserì nel suo mondo dove ebbe modo di conoscere modelle e impresari diventando una sua collaboratrice. Si occupava prevalentemente di procurare clienti allo studio e anche di ricevere le aspiranti modelle.
Lei stessa fu scelta per qualche pubblicità.

Il fotografo si dimostrò più interessato ad averla come collaboratrice piuttosto che come compagna e così lei riprese a frequentare i soliti locali pur vivendo con lui.
Altri uomini, altri hotel, e tanti turisti; pur continuando a vivere con il fotografo.

Mise fine a tutto questo quando incontrò un tipo, di cui divenne l’amante per vari mesi.
La iniziò a pratiche sado maso, talmente spinte che ad un certo punto dovette allontanarsi da lui.
Mi disse che lo lasciò non per paura di lui ma per paura di perdersi in quelle pratiche che diventavano sempre più estreme.

Nell’estate dei suoi vent’otto anni conobbe a Rimini un direttore di banca e dopo pochi mesi divenne sua moglie.
Due anni di tranquilla vita coniugale in attesa di sfornare un figlio per la gioia del marito e dei genitori di lui.
Troppi per lei, per la sua natura, per il suo vissuto.
Era stata un’illusione.
Con la scusa di andare a trovare i suoi, restava sempre più tempo a Praga, riprendendo le sue abitudini.

Si separò e grazie ad una sua amica trovò un impiego presso un Residence in centro Praga gestito da Italiani.
Ne divenne la responsabile dopo soli pochi mesi, e fu li che la trovai dopo meno di un anno.
Capii subito che era quella giusta per me: giovane, bella e troia.
09/05/2020 12:49

La volevo per rimpiazzare una moglie che mi aveva appena lasciato.
L’idea era di trovarne una che continuasse da dove lei aveva interrotto. Faceva la lapdancer esibendosi nei locali di mezza Lombardia e nel vicino Canton Ticino, ma non disdegnava qualche incontro con singoli a pagamento.

Per mia moglie era stato un lungo percorso che dai centri naturisti la portò a frequentare i club scambisti e alla fine i locali di lap dance. Lei era essenzialmente un’esibizionista, le piaceva mostrarsi ovunque fosse: per strada, nei ristoranti, in tutti i luoghi pubblici. Sfruttando questa sua inclinazione naturale fu semplice accompagnarla lungo tutto il suo percorso.

Per lei era così naturale esibirsi che non ebbe alcun problema a proporsi come lapdancer in un localino distante non più di duecento metri dal suo ufficio dove lavorava come impiegata. E non si trattava di Burlesque ma vere esibizioni porno con l’uso di cazzi di vari materiali.

Ho dei ricordi bellissimi anche di lei e le devo gratitudine per avermi consentito di scoprire ed accettare la mia natura di cuckold.
Con la Praghese fu diverso. Era già pronta per essere introdotta direttamente nei club per scambisti, anzi per lei che era stata una ragazza del Big Sister era una regressione.

Io non conoscevo quel locale. Un giorno, nel suo ufficio, mi disse se volevo vedere delle sue amiche che scopavano in un locale vicino. Era abbonata al sito del locale. Con poche corone potevi vedere gli incontri che si svolgevano in quel bordello.
Venne fuori che lei era una di queste.

Nel corso dei primi mesi, oltre a questo, scoprii che era l’amante dei due soci del residence dove lavorava, ma anche di altri italiani, sempre di quel giro; un avvocato, un architetto e almeno un paio di ristoratori.

Dalla sua separazione con il Riminese s’era tuffata letteralmente sui cazzi di tutti quelli che la volevano, dando sfogo alla sua vera natura.

Per convincerla a lasciare quel mondo e farla mia, feci leva sul suo recondito desiderio di stabilità prospettandole una vita coniugale diversa da quella che aveva vissuto a Rimini.
Lo feci coniugando la normale vita di coppia con le frequentazioni nei club di Milano dove poteva essere se stessa senza il timore di nascondersi.

Comprese la mia natura di cuckold solo più tardi.
Inizialmente era sorpresa dal fatto che mi limitassi a guardarla mentre scopava, senza cercare di fare altrettanto con qualche femmina disponibile nel locale.

La presentai anche ad un regista di film hard che anni prima aveva fatto un provino a mia moglie. Speravo di convincerla a diventare un’attrice porno. Lui l’aveva già vista in azione in un club e riteneva che potesse avere delle buone possibilità.

Ma lei era diversa dalla mia prima moglie. Era abituata a saltare da un cazzo all’altro con discrezione.
Dovevo usare altre strategie.

Come già raccontato, il primo salto di qualità lo fece in seguito alla scoperta della mia relazione con una collega d’ufficio nel periodo successivo alla nascita di nostra figlia.

Scopò con vari uomini sia a Como che a Praga, dove si rifugiò per alcuni mesi. Al suo ritorno volle dimostrami di essere molto meglio della mia amante di cui aveva potuto vedere dei filmati dei nostri incontri.

In quel tempo, sul sito di Morena Sex, c’erano filmati della mia prima moglie, nella sezione “coppie esibizioniste”, della mia amante nella sezione “coppie scambiste” e inserii anche lei nella sezione “coppie per singoli”.

Ogni troia aveva la sua collocazione.
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:21. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com